Madonna del Buon Viaggio - Fotogallery

 

 

Arte in parrocchia

RITORNO DI CRISTO
(inaugurato durante la festa della Madonna del Buon Viaggio - settembre 1974)

Gesù ritorna su una terra che appare inaridita sotto i Suoi passi.
I capelli sono scarruffati e bagnati come uno che esce dalla tempesta; in un volto dalla bellezza dolce e severa appare uno sguardo assorto e quasi crucciato: è Cristo giudice.
Scriveva Sant’Agostino “Temo Dio che passa”. Potrebbe essere questa venuta l’ultima possibilità di un incontro, l’ultima occasione di un invito a seguirlo.

Al “Quo Vadis Domine? – Dove vai oh Signore?” questa figura del Salvatore sembra sostituire la domanda che Lui stesso vuole farci “dove vai umanità?”.
Così mettendosi in sintonia con l’anima popolare, il pittore Felice Colombo, ha dato un saggio del suo notevole talento pittorico, dipingendo questa pala posta all’altar maggiore della nostra Chiesa di Capanne.


Liberamente tratto dalla recensione di Luciano Marrucci

 

 

CRISTO INNALZATO
(inaugurato durante la festa della Madonna del Buon Viaggio - settembre 1975)


Giuseppe Lambertucci, autore di questo dipinto, che si trova posto sulla parete destra della nostra Chiesa Parrocchiale, ha voluto, fortemente voluto, rappresentare il Cristo Innalzato.
Quando, raggiunto il successo, gli richiedevano cavalli e ritratti, il Cristo della Passione e della morte se lo dipingeva da sé, come se glielo commissionasse e imponesse una forza interiore.
Il quadro è ripartito in diverse zone, fuse nel raccordo dei colori, ma soprattutto dal racconto unitario del fatto.
Al centro un Cristo dal volto bellissimo, ha uno sguardo che sembra donare il compianto, più che richiederlo.
Il gruppo cui questo sguardo è rivolto è composto di persone che partecipano in vario modo dall’evento. Ci sono le pie donne, rese solenni dal quel dolore intenso e profondo che giunge a pietrificarne la figura. Gli indifferenti, i curiosi e i divertiti non mancano sul Golgota e sono qui rappresentati con fogge e costumi del nostro tempo.
Anche gli uomini intenti a sollevare la croce appaiono come personaggi usciti dalla cronaca contemporanea. Due di loro si voltano indietro e per un momento allentano le corde. Alle loro spalle si erge un cavallo bianco senza redini che un uomo tenta di domare. Ritorna, facendo irruzione nella scena, il cavallo di Lambertucci, eppure, a suo modo, questa volta è un cavallo perdente. Rappresenta la natura nella pura istintualità, nel suo impulso libero e incontrollabile. L’impennata che anima tutto il quadro sta a significare la sua rivolta di fronte ad un dramma che non può fermare.
In una zona molto importante, quella del cielo, cominciano ad addensarsi le tenebre dell’ora nona. Un flusso di sangue, dello stesso tessuto cromatico di quello che scorre dalle ferite, tinge di luce tragica questo cielo rendendo carica l’atmosfera in cui respirano le figure.
Ed è così che il Giusto è innalzato al di sopra di quelli stessi che decretano ed eseguono la Sua condanna.



Liberamente tratto dalla recensione di Luciano Marrucci


VIA CRUCIS
(inaugurata il 29 settembre 1990 in occasione della festa della Madonna del Buon Viaggio)


Il cammino di Cristo verso la Croce conserva ancora il suo carattere edificante quando è proposto e sostenuto da una vera tensione religiosa e da una valida ispirazione artistica. E’ il caso della Via Crucis in bronzo scolpita da Giovanni Aiello e posta nella navata laterale della nostra Chiesa Parrocchiale.
L’autore riconduce tutto il cammino della Chiesa dolorosa di Gesù, ordinariamente scandito nelle 14 stazioni, in quattro grandi pannelli dove fonde tutte le tappe che conducono alla Croce.
In questa originale interpretazione le scene risultano armonizzate in un movimento plastico e tutta l’opera risulta comunicativa dell’emozione religiosa che ha sostenuto l’artista nella sua creazione.


Liberamente tratto dalla recensione di Luciano Marrucci