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Incontro Famiglie di Marti e Capanne a Calambrone

Domenica scorsa 22 aprile le famiglie di Capanne e Marti si sono riunite per vivere insieme il quarto incontro di formazione e spiritualità presso la struttura Regina Mundi di Calambrone.
Il tempo variabile e la libecciata hanno fatto da contorno a questa bellissima giornata che si è svolta nella parte mattutina da una catechesi e adorazione Eucaristica, mentre nella parte pomeridiana oltre ad un momento di svago passato sulla spiaggia con lo stupendo spettacolo di un mare increspato, abbiamo riflettuto e condiviso sull’insegnamento, poi abbiamo Adorato Gesù nella Eucaristia. La giornata si è conclusa con la santa Messa.

Il percorso delle famiglie, è il 5° anno consecutivo, ha come tema “la donna Sposa e madre all’interno della famiglia”. In questo ritiro, Don Fabrizio ha scelto come riflessione per l’intera giornata il libro di Tobia, il più indicato per parlare dell'amore sponsale. Questo libro della Bibbia presenta la storia di tre famiglie (Tobi, Anna e Tobia; Raguele, Edna e Sara; Tobia, Sara e i loro figli) e abbraccia tutto l’arco della loro vita, vista come un intreccio di affetti. In particolare, la vicenda di Tobia e di Sara ci presenta, con gli occhi di Dio, la storia di una giovane coppia nel suo nascere e maturare. Tema portante del libro è, dunque, l’amore in un orizzonte di fede.

La scena si apre con Tobi, un pio israelita che vive in esilio, che mantiene intatta la propria fede e la propria condotta di vita ma che a un certo punto della sua esistenza diventa cieco. Da lì inizia il suo calvario, perché non potendo più lavorare cade in estrema povertà, così si ricorda di recuperare un tesoro appartenente a Tobi e nascosto in Media presso un parente.
La scena si sposta a questo punto proprio in casa di questo parente e si incontra un'altra sventura.
La figlia di questo tale, Sara, ha sposato sette uomini e tutti sono morti ad opera di un demone maligno, Asmodeo, prima ancora di unirsi con lei, la stessa notte delle nozze.
Questa povera donna viene offesa, per questo, persino dalla schiava e si sarebbe subito uccisa se non fosse stato per il timore di dare un dolore tanto grande a suo padre.
Allo stesso tempo, Tobi decide di mandare suo figlio a recuperare il tesoro, cercandogli un aiuto.
Per questo compito viene scelto un giovane, che in realtà è l'angelo Raffaele mandato a custodire queste due famiglie.
Tobia intraprende il suo pericoloso viaggio e giunge a destinazione dove sposerà Sara vincendo il demone maligno con l'aiuto di Raffaele il quale, di ritorno dal viaggio, guarirà anche il vecchio Tobi.

Questa è la storia di ogni matrimonio: ogni uomo e ogni donna hanno accanto un angelo, ma lo scopriranno solo alla fine del cammino.
Il demone che uccide, di cui parla il libro di Tobia è simbolo della sessualità abbandonata a sè stessa, l’altro vissuto come oggetto. Sara può oggi rappresentare la fragilità di tante coppie e le loro paure di fronte alla vita: la fatica di accettarsi, il senso di inadeguatezza, le angosce legate alla sfera sessuale, il timore di non piacere o di non essere all’altezza della situazione, la difficoltà a distaccarsi dai genitori, l’ansia per il futuro...
La finalità del viaggio di Tobia infatti, non si traduce in una somma di denaro da recuperare, ma nel raggiungere la capacità di amare: il vero tesoro, per Tobia, è Sara (e viceversa)! In questo viaggio si fa accompagnare da una guida «esperta della strada» che, alla fine, si rivelerà essere l’angelo del Signore. C’è una segreta Provvidenza che guida la storia di ciascuno di noi! Il tema di fondo del libro di Tobia, però, non è soltanto il cammino umano verso la maturità, ma soprattutto un percorso religioso di ascolto della Parola. E qui la questione fondamentale non è in primo luogo credere in un Dio, ma conoscere che volto ha questo Dio. L’angelo Raffaele, colui che accompagna Tobia nel cammino, dà una risposta: Dio è colui che guarisce, questo il significato, “medicina di Dio”.

Ringraziamo il Signore e don Fabrizio per questa bella giornata perché hanno ricordato a tutti noi che dobbiamo diventare segno dell’amore di Dio nel mondo e che possiamo superare le tante difficoltà che incontriamo nella costruzione di un rapporto fondato in Cristo.